Premio “Best Fiction”:
THE PRESENT
di Farah Nabulsi
Per aver saputo raccontare un tema non nuovo –gli effetti dell’occupazione israeliana sulla vita quotidiana dei palestinesi, con una forza espressiva che promana dai più piccoli dettagli e dall’incalzante colonna sonora in una tensione narrativa che inchioda lo spettatore dentro la gabbia-check-point approdando ad un finale vibrante ed inatteso.
THE PRESENT
For having succeeded in illustrating a theme that is not new – the effects of the Israeli occupation on the daily life of Palestinians – with an expressive force that emanates from the smallest details and from the pressing soundtrack in a narrative tension that keeps the spectator inside the cage-check-point, arriving at a vibrant and unexpected ending.
Premio “Best Documentary”
TEARS OF ROSES
di Emad Abdulrahman
Per il coraggio e l’intensità emotiva con cui viene raccontata l’occupazione israeliana sin nelle pieghe della quotidianeità, attraverso lo sguardo e le parole di donne di Gaza che nonostante le ferite, continuano ad impegnarsi nel lavoro e nella vita privata per tessere rapporti e relazioni che permettono loro di restare umane.
TEARS OF ROSES
For the courage and emotional intensity with which the Israeli occupation is presented right down to the folds of everyday life, through the eyes and words of women from Gaza who, despite their wounds, continue to commit themselves in their work and private lives to weaving relations that allow them to remain human.
Menzione “Vik Utopia”
HAJEZ, miglior film
Per la capacità di cambiare registro, colori e prospettiva, per la costruzione delle inquadrature che sembrano tableaux vivant, e per un eccezionale sound-design che mostra come la vita di una famiglia e di un intero popolo possa essere stravolta in un secondo rendendo il dramma individuale Storia.
Mention Vik Utopia – HAJEZ best film
For its ability to change register, colours and perspective, for the construction of shots that look like ‘’tableaux vivants’’, and for an exceptional sound design that shows how the life of a family and an entire people can be turned upside down in a second, making the individual drama History.
Menzione MARIAM miglior sperimentale
Corto d’animazione poetico ed elegante sulla resistenza culturale che celebra il legame tra ricamo e radici in un omaggio contemporaneo a Leila Shahid secondo cui “Ogni volta che infili l’ago nel tessuto hai l’impressione di riannodarti a qualcosa”.
Mention MARIAM Best Experimental
A poetic and elegant animated short movie about cultural resistance that celebrates the link between embroidery and roots in a contemporary homage to Leila Shahid, who says: “Every time you stick the needle in the fabric you feel like you are reconnecting with something”.